EconPapers    
Economics at your fingertips  
 

Il rigore scientifico di un maratoneta babilonese: Federico Caffè e il welfare state

Paolo Ramazzotti

No 75-2014, Working Papers from Macerata University, Department of Finance and Economic Sciences

Abstract: Il saggio, nel presentare il libro In difesa del welfare state, riflette sul contributo teorico e metodologico di Federico Caffè. Il lavoro richiama quella che egli considerava la ragion d’essere dell’intervento pubblico e, a partire da questa, l’impossibilità , più volte sottolineata, di valutare l’operato dello stato sulla base di criteri di mercato. Sottolinea, tuttavia, che per Caffè l’obiettivo non era solo quello di ovviare ai costi sociali connessi con la discrepanza fra criteri privatistici e criteri collettivi di impiego delle risorse; ben più importante era che l’azione pubblica mettesse le persone in condizione di non essere emarginate dalla vita civile. L’approccio delineato abbandonava la delimitazione disciplinare tipica della saggezza convenzionale per concepire l’economia come strettamente interdipendente con il contesto storicosociale di cui fa parte. Ne discendeva l’esigenza di indagare l’economia in modo sostanzialmente diverso. Basandosi sulla riflessione metodologica di S. Dow, il lavoro suggerisce che Caffè abbia seguito un metodo di indagine non assiomatico-deduttivo bensì, per usare il termine dell’economista scozzese, “babilonese”. Solo quando questo punto sia chiaro diventa possibile comprendere ad un tempo il rigore teorico di Caffè, il suo richiamo all’eclettismo e il suo rapporto difficile con alcune tematiche sraffiane. Questo stesso approccio metodologico spiega il keynesismo di Caffè e la sua polemica, sin dall’immediato dopoguerra, non solo con la pretesa di una deflazione benefica e risanatrice ma anche con la rinuncia all’impiego di strumenti non convenzionali come, per esempio, il protezionismo. Il lavoro si conclude distinguendo la sua visione di intellettuale da quella del consigliere del principe, richiamando come egli ritenga debbano essere le scelte politiche a dover tener conto delle opzioni economiche e non il contrario.

JEL-codes: O1 O11 (search for similar items in EconPapers)
Date: 2014-11, Revised 2015-12
References: Add references at CitEc
Citations:

Downloads: (external link)
http://www2.unimc.it/ricerca/dipartimenti/dipartim ... paper00075/filePaper (application/pdf)
Our link check indicates that this URL is bad, the error code is: 404 Not Found

Related works:
This item may be available elsewhere in EconPapers: Search for items with the same title.

Export reference: BibTeX RIS (EndNote, ProCite, RefMan) HTML/Text

Persistent link: https://EconPapers.repec.org/RePEc:mcr:wpdief:wpaper00075

Access Statistics for this paper

More papers in Working Papers from Macerata University, Department of Finance and Economic Sciences Contact information at EDIRC.
Bibliographic data for series maintained by Silvana Tartufoli ().

 
Page updated 2025-04-18
Handle: RePEc:mcr:wpdief:wpaper00075