EconPapers    
Economics at your fingertips  
 

Public Sector and the Middle Classes in Bad Times: Factor of Erosion or Resilience during the Greek Great Depression?

Maria Karamessini and Stefanos Giakoumatos

Economia & lavoro, 2016, issue 2, 59-70

Abstract: Il settore pubblico greco, il quale occupa una forza lavoro altamente istruita e assicura, in media, migliori condizioni di lavoro rispetto al settore privato, ha tradizionalmente sostenuto la formazione della classe media. Questo ruolo è stato neutralizzato dalle severe politiche di austerità adottate a partire dal 2010, responsabili della "Grande Depressione greca". Il ruolo del settore pubblico come creatore di occupazione è sotto attacco e le persone con elevati livelli di istruzione - in particolar modo le donne - vedono preclusa la possibilità di entrare a far parte delle classi medie. D'altro canto, il settore pubblico ha contribuito alla resilienza delle classi medie durante l'attuazione delle politiche di austerità. Infatti, nonostante l'erosione del "premio" salariale e pensionistico di cui gode il pubblico impiego e nonostante la riduzione dei differenziali salariali tra settore pubblico e settore privato, il primo continua ad offrire migliori condizioni lavorative per gli occupati e migliori pensioni per i lavoratori in uscita.

Date: 2016
References: Add references at CitEc
Citations:

Downloads: (external link)
https://www.rivisteweb.it/download/article/10.7384/84403 (application/pdf)
https://www.rivisteweb.it/doi/10.7384/84403 (text/html)
Access to full text is restricted to subscribers

Related works:
This item may be available elsewhere in EconPapers: Search for items with the same title.

Export reference: BibTeX RIS (EndNote, ProCite, RefMan) HTML/Text

Persistent link: https://EconPapers.repec.org/RePEc:caq:j950ix:doi:10.7384/84403:y:2016:i:2:p:59-70

Access Statistics for this article

More articles in Economia & lavoro from Carocci editore
Bibliographic data for series maintained by ().

 
Page updated 2025-03-19
Handle: RePEc:caq:j950ix:doi:10.7384/84403:y:2016:i:2:p:59-70