The Regulation of Local Public Services in Italy. Observations about the Lanzillotta Bill
Roberta Occhilupo
Mercato Concorrenza Regole, 2007, issue 3, 453-486
Abstract:
La liberalizzazione dei servizi pubblici locali è al centro del dibattito politico, economico e giuridico ormai da più di un decennio e puntualmente si ripropone come una delle più spinose questioni che il legislatore si trova ad affrontare. Nonostante i numerosi tentativi di apertura al mercato e di spinta verso l'adozione di forme concorrenziali, il settore è ancora di dominio pressoché esclusivo degli enti locali. Si mostra un precario equilibrio tra la volontà di liberalizzare e il richiamo a forme di gestioni che sembrano ricalcare le caratteristiche principali delle vecchie aziende speciali. La difficoltà di conciliare opposti interessi è dimostrata dal lungo iter legislativo di "riforma della riforma" e dalla mancanza di un orientamento giurisprudenziale costante, i quali compromettono la stabilità di un sistema di eccezionale importanza per lo sviluppo socio-economico del paese. Infatti, l'incertezza degli assetti istituzionali e di mercato blocca il dinamismo del settore e impedisce alle imprese di adottare strategie di sviluppo di lungo periodo. Nel luglio 2006 è stato depositato alle Camere il d.d.l. Lanzillotta che, nel tentare una riorganizzazione del settore dei servizi pubblici locali, propone la gara come modalità generale di affidamento del servizio, relegando gli affidamenti diretti a ipotesi eccezionali. In questo lavoro si proporrà un'analisi delle più rilevanti proposte contenute nel d.d.l., tentando di delineare un modello minimale di regolazione del settore, anche alla luce delle esigenze del mercato e dell'interesse dei cittadini-utenti. Dopo aver svolto una breve ricostruzione della legislazione, della giurisprudenza e della posizione che assume al riguardo l'ordinamento comunitario, si affronteranno alcune caratteristiche degli assetti istituzionali della regolazione del settore, ponendo l'accento sulla necessità di distinguere i ruoli dell'ente locale e della società affidataria. Si illustreranno, quindi, la proposta di circoscrivere il ricorso agli affidamenti diretti e le ripercussioni negative dovute alla presenza del socio pubblico nelle società erogatrici dei servizi. Si giungerà alla conclusione per cui appare opportuna la liberalizzazione sostanziale del settore, accompagnata da una regolazione efficace che assegni agli enti locali il ruolo di programmazione sull'erogazione del servizio, affidando la funzione di controllo a strutture che - seppur a loro interne - sono dotate di un certo grado di autonomia, e alle società affidatarie la funzione di gestione.
Date: 2007
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