Alla ricerca del metodo perduto: l'insegnamento di Federico Caffè
Paolo Ramazzotti
No 78-2014, Working Papers from Macerata University, Department of Finance and Economic Sciences
Abstract:
Non vi è dubbio che Federico Caffè sia uno studioso difficile da collocare nel panorama del pensiero economico. Benché sia stato maestro di moltissimi economisti, non ha mai voluto essere un caposcuola. I suoi testi, nei quale i punti salienti venivano sottolineati con citazioni di studiosi di estrazione teorica assai varia, davano l’impressione di uno stile letterario che era indubbiamente efficace sul piano giornalistico ma che rendeva arduo ricondurre il ragionamento a una chiara chiave di lettura coerente. In apparente contraddizione con questo stile riservato, Caffè è stato sempre impegnato in una indefessa disamina critica tanto delle teorie quanto delle politiche economiche effettivamente attuate. E facile, in una situazione di questo genere, appiattire il pensiero di Caffè su una dimensione unica. Non sorprende, ` allora, che la sua spinta etica, quelli che egli definiva i suoi punti fermi (Caffè 2014b: 35), abbia portato qualcuno a mettere in secondo piano il suo rigore teorico-metodologico o addirittura a minimizzare il suo contributo diretto al pensiero economico. Altri hanno chiaramente potuto trovare nei suoi scritti la sottolineatura dello scarto fra teoria microeconomica e realtà concreta, giungendo a vedere nelle sue argomentazioni un’enfasi su quelli che si suole chiamare i fallimenti di mercato. Coloro i quali aderiscono ad una specifica scuola di pensiero - per ragioni ideologiche oppure perché ritengono prioritario fondare le loro indagini su un sistema internamente coerente - hanno potuto apprezzare il contributo che Caffè ha portato alla storia del pensiero economico, salvo ritenere poco fruttuoso il suo conclamato eclettismo. Con il presente lavoro intendo argomentare che Caffè è più che la somma di un attento studioso, di un acuto polemista e di un valente didatta. Le enfasi sui singoli tratti della sua personalità umana e scientifica portano a trascurare la sua visione generale della realtà - non solo economica - in cui viviamo e del modo per comprenderla e cambiarla. Basandomi sui suoi scritti didattici e di riflessione teorica osservo che Caffè sottolinea la ricchezza che ogni impostazione teorica può dare alla riflessione economica nonché l’impossibilità di assegnare a priori uno strumento conoscitivo a una realtà economica. La ragione di ciò risiede nella complessità della realtà storica in cui viviamo e la sua irriducibilità a chiavi di lettura date una volta per tutte
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Date: 2014-12, Revised 2015-12
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