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Biodiversit?, miglioramento genetico partecipativo e diritto al cibo. (Chi decide cosa mangerai stasera per cena?)

Salvatore Ceccarelli

AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, 2009, vol. 2009/3, issue 3, 77-90

Abstract: Questo lavoro affronta il problema del controllo del seme e di conseguenza della sicurezza alimentare nel mondo. Man mano che il miglioramento genetico ? passato dalle mani degli agricoltori che lo hanno praticato per migliaia di anni a quelle di privati, si ? anche passati da una grande agro-biodiversit?, dovuta al fatto che gli agricoltori miglioravano ciascuno per il proprio ambiente e per i propri usi, ad una pericolosa uniformit?. Attualmente appena 3 colture (mais, riso e grano) forniscono il 60% delle calorie nel nostro cibo; se a ci? si aggiunge che quasi il 50% del mercato mondiale dei semi ? nelle mani di quattro multinazionali, si capisce quanto la agro-biodiversit? sia limitata. L?uniformit? tra ed entro le colture le rende vulnerabili a malattie, insetti e ai cambiamenti climatici che gi? si stanno verificando e che gi? stanno avendo un effetto dannoso sulla produzione di cibo e sulla sua qualit?. Il miglioramento genetico partecipativo ha il vantaggio rispetto al miglioramento genetico convenzionale di una maggiore efficacia negli ambienti marginali, di una maggiore rapidit? nel produrre variet? e soprattutto di aumentare la agro-biodiversit? sia nello spazio che nel tempo. Programmi di miglioramento genetico partecipativo che siano inclusivi hanno gi? dimostrato la loro efficacia nel caso degli agricoltori pi? marginalizzati. Un aspetto importante del miglioramento genetico partecipativo ? che il controllo della produzione del seme torna nelle mani degli agricoltori i quali, con le capacit? acquisite nel praticare il miglioramento genetico partecipativo, sono in grado di manipolare popolazioni evolutive, cio? grandi miscugli di genotipi che continuano ad evolversi nelle loro mani producendo continuamente genotipi via via meglio adattati. Il lavoro dimostra che operando una sintesi tra le conoscenze dei ricercatori e quelle degli agricoltori come accade nei programmi di miglioramento genetico partecipativo ? possibile produrre un gran numero di variet? diverse ciascuna adattata ad uno dei tanti ambienti agrari che ci circondano, capaci di rendere gli agricoltori meno dipendenti da input esterni e meno vulnerabili nei confronti di malattie, insetti e cambiamenti climatici, e di conseguenza in grado di contribuire alla sicurezza alimentare di tutti noi.

Keywords: Cambiamenti climatici; biodiversit?; miglioramento genetico partecipativo; sapere contadino; sicurezza alimentare (search for similar items in EconPapers)
Date: 2009
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