Spazi pubblici come servizi comuni: una sociologia comparata delle modalità di regolazione per la convivialità urbana
Tommaso Prof Vitale
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Tommaso Prof Vitale: Sciences Po
No a6gbm, SocArXiv from Center for Open Science
Abstract:
Prefazione al volume di Cristina Burini, Governare lo spazio pubblico nelle città italiane. Patti di collaborazione e imprese di comunità tra convivialità ed efficacia collettiva (FrancoAngeli 2025). I patti di collaborazione e le imprese di comunità regolano le attività e la governance di alcuni spazi pubblici. Alla ricerca di una espressione di sintesi per riprendere molti dei temi fin qui discussi, potremmo semplicemente dire che, quando governato in maniera partecipativa, lo spazio pubblico, può essere considerato un servizio pubblico. Come per tutti i servizi pubblici, la posta in gioco sta nella loro regolazione, e quindi nel modo in cui sono normate, contrattualizzate, remunerate, controllate e sanzionate le forme di gestione: in altri termini la loro governance. Cosi riconcettualizzato, lo spazio pubblico non è un luogo passivo di transito e interazione superficiale, ma un servizio pubblico che deve essere realmente accessibile: la vera sfida per le politiche urbane e la gestione degli spazi pubblici è riconoscere e valorizzare questa dimensione di servizio, dove l’accessibilità va oltre la semplice possibilità di entrare fisicamente in uno spazio e include la capacità di interagire, esprimersi e ricevere riconoscimento. Per questo manutenzione e sicurezza - elementi spesso visti solo come questioni tecniche - sono responsabilità comuni di amministrazioni pubbliche e comunità attive. Pensare lo spazio pubblico come un servizio pubblico richiede di riconoscere che la sua qualità e la sua sostenibilità dipendono dalla capacità delle politiche e delle comunità di co-creare uno spazio che sia accessibile non solo in termini fisici, ma anche sociali e culturali. In questo modo, la dimensione del riconoscimento reciproco e della reciprocità dissonante diventa centrale, rendendo lo spazio pubblico un luogo in cui le differenze possono essere accolte e integrate attraverso un processo di continua negoziazione e regolazione condivisa. In sintesi, la convivialità, la cura nella gestione e il mantenimento degli spazi pubblici non sono solo condizioni per un buon clima sociale, ma rappresentano le fondamenta per una socializzazione civica autentica. Questi spazi comuni, dove le differenze sono non solo tollerate ma accolte e integrate, diventano il perno di una cittadinanza partecipativa. Le identità collettive che emergono da questo processo, basate su un attaccamento emotivo e personale, mostrano il potenziale trasformativo degli spazi pubblici: luoghi dove l’agire quotidiano (Citroni, 2023) e le relazioni sociali contribuiscono a una coesione sociale che va oltre la semplice coabitazione, verso un’esperienza di comunità dinamica e inclusiva. Ecco la posta in gioco di una governance urbana di qualità. Indice del capitolo: 1. Lo spazio pubblico, non accessorio ma a fondamento del legame civile 2. La dimensione normativa a fondamento dello spazio pubblico e le implicazioni di governance 3. Conflitto e riconoscimento nello spazio pubblico 4. Gli spazi pubblici come servizi comuni
Date: 2024-11-16
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DOI: 10.31219/osf.io/a6gbm
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